Adoro le ricette familiari tramandate di generazione in generazione perchè sono il contributo di tante persone, legate tutte da profondi vincoli di affetto ed amicizia e sono un patrimonio che non dovrebbe andar perso.
Anche nella famiglia di Totò si sono tramandati un ricettario unico, dalla nonna paterna Nannina, alle varie zie e bisnipoti fino a Totò stesso, il “quaderno nero”.
Il ricettario è poi passato nelle mani di Liliana, la figlia, la quale ha pensato di farne un libro “Fegato qua, fegato là, fegato fritto e baccalà“, con il desiderio di insegnare a cucinare delle ottime pietanze, nel modo più semplice, proprio com’è avvenuto con lei, accompagnando le ricette con le celebri battute di Totò estrapolate dai suoi film e dalle sue gag.
“Si dice che l’appetito vien mangiando, ma secondo me vien di più a star digiuni” sosteneva Totò che amava cucinare per sè, per i suoi cari e per i pochi amici fidati, sottolineava che ogni cibo andava curato nei minimi particolari, anche fossero solo e pane e olio, dovevano essere ingredienti di prima scelta e “consumati ad una tavola bene apparecchiata perchè l’occhi e lo stomaco hanno euguali diritti”.
Io ho scelto di riproporvi il “Fegato capriccioso“, un piatto che noi a casa adoriamo e che nella mia regione è conosciuto come fegato alla veneziana.
“Signora, sono a sua completa disposizione, cuore, fegato, anima e frattaglie” -Totò cerca moglie-
INGREDIENTI
4 fette di fegato fresco di vitello
2 cipolle
1 bicchiere d’acqua
1 bicchiere di vino bianco secco
2 cucchiai d’olio
1 cucchiaio di burro
1 tazzina di prezzemolo tritato
2 cucchiai di farina
sale
pepe
Procediamo
Tagliate finemente le cipolle e disponetele in un largo tegame, aggiungete l’acqua e fate cuocere a fuoco basso per almeno mezz’ora coperte, quindi togliete il coperchio aggiungete un cucchiaio d’olio e il burro, salate e pepate e rosolate la cipolla fino a doratura.
In un’altra padella fate rosolare velocemente, ambo i lati, il fegato precedentemente infarinato e tenetelo in caldo a fuoco spento. Fate attenzione alla cottura del fegato: la carne una volta cotta dovrà essere rosata perchè mantenga la sua consistenza tenera e morbida, altrimenti vi sembrerà di addentare del cartone.
Riunite nel tegame con la cipolla le fette di fegato, fate insaporire ed infine sfumate con il vino.
Impiattate il fegato e decorate con il prezzemolo tritato.
Buon assaggio 🙂
Questo è il mio contributo per il Calendario del Cibo italiano nella giornata dedicata a Totò ed alle sue pietanze preferite.
14 comments
Mio marito, golosissimo di fegato, lo spazzolerebbe questo delizioso piatto! Un bascione e auguri di Buona Pasqua
e chi può dargli torto! auguroni di Buona Pasqua anche a te 🙂
un modo diverso di cucinare il fegato, grazie a totò e complimenti a te, buona pasqua.fa
una vera delizia, un bacio e buona Pasqua
Cotto proprio a puntino!
siiiii e spazzolato in un secondo 🙂
Ma che bello il tuo fegato Silvia!!!!! Molto invitante….Vedo anche il libro!!!! Super…Vedrai quante belle ricettine continente….Un bacio forte e buona Pasqua😍😍😍
grazie Luci, dopo che mi hai inviato la ricetta mi hai incuriosito e quindi ho cercato il libro e l’ho trovato usato. E’ divertente e le ricette sono semplici proprio come descrive Liliana. Buonissima Pasqua anche a te!
Sai che a casa mia si prepara molto simile, ma il fegato viene tagliato a pezzi? E mia madre univa anche le patate, fritte e a cubetti. BuonA PASQUA!
Anche qui lo servono o in fetta o a pezzi ma mai con le patate fritte che sicuramente non devono essere niente male! Proverò! Un bacione Katia e tanti Auguroni a te e ai tuoi cari ☺
Amo il fegato in ogni modo.. ma con le cipolle è proprio la morte sua!
Bellissimo piatto, e meravigliose citazioni di Totò, uno dei miei miti indiscussi!
Grazie Giulia anche per me le cipolle ci stanno una meraviglia 🙂
Io ero rimasta a quello spappolato, ma la mia generazione non fa testo 🙂 molto meglio questa versione, che mette allegria sin dal nome! Realizzato con la maestria di sempre!
Urrrca mi sono accorta solo adesso del tuo commento!
Effettivamente ho anch’io ricordi di quand’ero bambina del fegato che assomigliava alle uova strapazzate ma fortunatamente il sapore è sempre lo stesso 🙂