Amo il caffè, mi piace berlo e utilizzarlo in cucina sia in preparazioni dolci che salate, il suo aroma ha sempre simboleggiato per me la casa e la famiglia.
Non avevo mai visitato una torrefazione, la cosa mi incuriosiva molto e l’occasione è arrivata il mese scorso grazie all’associazione AIFB, l’Associazione Italiana Food Blogger della quale faccio parte da un paio di mesi, che ha organizzato una visita presso la torrefazione Goppion Caffè di Treviso.
Solitamente quando mi reco in un posto nuovo o a casa di persone sconosciute mi sento sempre un pò impacciata e a disagio e non nego che nel percorrere in macchina l’ingresso dell’azienda Goppion mi sono chiesta chi ci sarebbe stato ad accoglierci.
Non ero sola, con me c’erano anche Paola-Prelibata, Silvia-Dolci mari e monti, Serena-Chez Morandi e Lara-La barchetta di carta di zucchero dell’associazione AIFB.
Ed ecco oltrepassata la porta di vetro davanti alla reception una magnifica tostatrice d’epoca e le mie amiche, poco dopo è arrivata una signora molto elegante, dal sorriso dolce e caloroso, Paola Goppion responsabile marketing e comunicazione dell’azienda.
Paola è stata la nostra guida durante tutta la giornata, ci ha raccontato la storia dell’azienda, è a conduzione familiare da ben cinque generazioni, con un trasporto tale come se l’avesse vissuta in prima persona fin dalle origini . Ci ha illustrato tutto il processo della lavorazione del caffè, dal raccolto alla torrefazione, ci ha fatto visitare l’azienda e degustare due delle loro miscele storiche “Dolce” e “Nativo”.
Tutto è iniziato con Luigi Goppion e la sua rivendita di alimentari dove tostava i chicchi di caffè in una palla di ferro direttamente sul fuoco del camino. Nel gestire l’attività era aiutato dal figlio ed dai sei nipoti . Angelo e Giovanni in particolare dopo essersi trasferiti in Etiopia a Addis Abeba per un breve periodo, vengono a contatto con la coltivazione di uno dei caffè più buoni al mondo e lì nasce la passione che li porta a decidere, una volta rientrati a Treviso nel 1948, di acquistare la piccola “Torrefazione Trevigiana Caffè” alla quale aggiungono il nome “Fratelli Goppion”.
Nasce così la “Gran Miscela Dolce” composta da 90% di arabica e il 10% robusta, un caffè dall’aroma intenso e persistente, con un gradevole retrogusto fruttato e di cacao che ha conferito un sapore del tutto speciale alla mia ricetta.
Questa miscela è ancora oggi il prodotto di punta dell’ azienda, tanto che per riaffermarne le qualità e i 70 anni di produzione, Paola, ha appena terminato un magnifico lavoro di restyling del packaging . La miscela è sempre la stessa, il nome è stato abbreviato in “Dolce” e la confezione è stata impreziosita con gli affreschi del Guardi, pittore del 700 veneziano, che raffigurano Venezia, città simbolo per la diffusione della cultura del caffè in europa.
Anche la degustazione dei caffè è stata molto interessante perchè Paola ci ha spiegato come si valuta un caffè e quali sono le caratteristiche che deve avere un buon caffè. Un buon caffè non deve eccedere mai, il segreto sta nell’equilibrio dei sapori dati sia dalla provenienza dei chicchi che dalla loro lavorazione e tostatura. Si fanno tre analisi visiva, olfattiva, gustativa e si valutano crema, profumo, gusto e retrogusto.
La miscela “Dolce” mi è piaciuta tantissimo e proprio per la sua aromaticità, l’ho scelta per proporvi uno dei piatti tipici di Venezia reinterpretando una ricetta tradizionale il “fegato alla veneziana”.
E’ stata una giornata molto interessante nella quale oltre ad imparare molte cose nuove ho assaporato dai gesti, dalle parole di Paola e dei suoi collaboratori l’amore e la passione che ci mettono nel lavoro. Inoltre mi porto a casa il profumo del caffè che ho respirato nei corridoi dell’azienda e durante la torrefazione che è quasi indescrivibile, mi sarebbe piaciuto poterlo fotografare per condividerlo, potrei paragonarlo ad un abbraccio caldo ed avvolgente.
Fegato di vitello al caffè “Dolce” con cipolle caramellate al miele di castagno
La miscela Dolce è perfetta in questa preparazione, in cottura mantiene le sue caratteristiche di aroma e profumo ed esalta sia la dolcezza del fegato che quella della cipolla.
INGREDIENTI per due persone
300 g fegato fresco di vitello
170 ml caffè Dolce Goppion
40 g burro
sale
-per la salsa
70 ml caffè Dolce Goppion
20 g burro
1 cucchiaio rum
1 cucchiaino raso di maizena
sale
-per la cipolla
200 g cipolla bianca grande
30 burro
50 ml acqua
1/2 cucchiaino miele di castagno
sale
Procediamo
La sera precedente
Preparate con la moka il caffè ed una volta raffreddato versatelo in una ciotola ed immergete il fegato. Riponete in frigo per 12 ore coperto con pellicola alimentare.
Il giorno successivo
Cipolla
Affettate la cipolla, riscaldate una padella e fate sciogliere il burro. Versate la cipolla e a fuoco dolce fatela appassire per 5 minuti, aggiungete l’acqua e cuocete per altri 10 minuti sempre a fuoco dolce, mescolate di tanto in tanto. Durante la cottura la cipolla dovrà leggermente dorarsi. Infine aggiungete il miele, mescolate e mettete da parte.
Salsa
Con la moka preparate il caffè.
In una padella sciogliete il burro, versate il cucchiaino di maizena e stemperate con il caffè caldo. Sfumate con il rum e fate rapprendere la salsa, salate e mettete da parte.
Fegato
Prendete il fegato dal frigorifero e scolatelo.
In una padella sciogliete il burro e sistemate il fegato in fetta o a tocchi.
Cuocete a fuoco dolce, rosolate prima da un lato e poi dall’altro lato il fegato. I tempi di cottura dipendono dallo spessore e dalla grandezza della frattaglia, all’incirca per uno spessore di 1,5 cm ci vorranno 3/4 minuti per lato.
Componiamo il piatto
Adagiate il fegato sui piatti e nappate con la salsa al caffè, accanto la cipolla caramellata.
Buon assaggio!
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foto: Azienda Goppion, Paola Goppion e Famiglia Goppion Studio Cru
4 comments
sono un’amante del caffè in tutte le sue forme, fu il mio primo contest ricette dolci e salate con il caffè (parlo di ere preistoriche quando ancora si facevano i contest tra di noi). Questa ricetta la proverò di sicuro, ma più di tutto mi piace la salsa, quel rum ci sta alla grande! complimenti!
Grazie! Sono felice di averti incuriosito, di sicuro incide molto il tipo di caffè che si usa.
Fammi sapere se la provi 🙂
Cara Silvia, ero lì con te, ma mi hai fatto rivivere quella splendida ed interessante giornata. Quel giorno vedevo, che già stavi elaborando un ricetta tutta particolare.. ci sei riuscita, a leggerla esprime un perfetto equilibrio di sapori. Bravissima.
Paoletta è stata davvero una splendida giornata. Grazie di essere passata, un bacio!