La polenta è un piatto antichissimo e veniva preparato con una farina a base di cereali di farro o segale. Quando il mais arrivò in Italia si insediò bene nelle regioni padane e nord orientali grazie a Pietro Gajoncelli, che pare che nel 1658 avesse importato i primi 4 chicchi di mais dalle Americhe.
Alimento principale delle famiglie contadine veniva cotto in grandi pentole di rame paioli e si mescolava con un bastone di legno di nocciolo chiamato cannella.
Oggi si celebra nel calendario del cibo italiano la giornata nazionale della polenta e una delle farine di mais autoctone presenti in Italia è la farina di Storo.
Il mais di Storo è tutt’oggi coltivato nella piana di Storo in provincia di Trento. Le pannocchie sono color arancio brillante e ne deriva una farina poco raffinata, grezza dalla grana spessa. Il sapore della polenta è particolare, leggermente amaro rispetto alla polenta classica e corposo.
Polenta di Storo con funghi, luganega trentina e scaglie di Vezzena stravecchio
INGREDIENTI per 4/5 persone
-Polenta
1,3 l d’acqua
500 g polenta di Storo
1/2 cucchiaio raso sale grosso
20 g burro
Procediamo
In una pentola capiente dal fondo spesso versare l’acqua e portare a bollore. Aggiungere il sale e versare la farina a pioggia mescolando velocemente con una frusta per evitare grumi. Riportate a bollore ed abbassate la fiamma. Cuocete molto lentamente per circa 40 minuti mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. Terminata la cottura aggiungete il burro ed amalgamatelo nella polenta.
-Funghi misti trifolati
600 g funghi misti tra finferli, porcini, finferle e chiodini
2 cucchiai olio evo
2 gambi prezzemolo
1 scalogno piccolino
1/2 gamba di sedano
1 spicchio aglio
60 ml d’acqua
sale
pepe
Procediamo
Pulite finferli, finferle e chiodini staccando il terriccio dal fondo del gambo, lavateli a lungo in acqua corrente e scolateli con cura.
Eliminate con un coltellino la terra dai gambi dei porcini e staccateli dalle cappelle con un movimento rotatorio. Pulite quest’ultime raschiandone la parte inferiore con un coltellino per togliere la terra e la parte superiore pulendole con della carta cucina inumidita oppure un canovaccio sempre inumidito. NON mettete le teste dei porcini sotto l’acqua corrente perchè si riempiranno d’acqua.
Sciacquate i gambi dei porcini velocemente sotto l’acqua.
Tagliate a metà i fenferli e a lamelle spesse i porcini.
Fate bollire una pentola d’acqua abbastanza capiente da contenere i chiodini, versateli e cuoceteli per 10 minuti. Scolateli e metteteli da parte.
Preparate un trito con aglio, sedano, scalogno e foglie di prezzemolo.
In una casseruola capiente versate l’olio, riscaldatelo e aggiungete il trito.
Fate imbiondire e versate per primi i finferli, cuoceteli per 6 minuti circa. Aggiungete i porcini, salate ed allungate con un pochina d’acqua, cuocete per altri 6 minuti. Versate infine i chiodini e le finferle e cuocete per altri 6 minuti. Aggiustate di sale e pepe.
-Luganega trentina
150 g salsiccia
vino binaco
rosmarino
Eliminate il budello dalla salsiccia e tagliatela a pezzetti. Scaldate una padella e versate la salsiccia ed il rosmarino. Rosolatela nel suo grasso e sfumate dopo 6/7 minuti con un goccio di vino bianco.
Versate la polenta su un tagliere di legno, distribuite i funghi trifolati, la salsiccia e terminate con dlle scaglie di Vezzena.
Buon assaggio!
2 comments
scrivo questo commento mentre ho ancora l’eco delle emozioni visute (seppure in differita) nel blog tour organizzato da te e da tuo marito. Mi è difficile scinderle da questo piatto che, per quanto escluso dalla rassegna di meraviglie che avete offerto alla delegazione del calendario, a queste è unito dalla generosità, dall’abbondanza, dal gusto e dalla passione che vi spinge a fare della cucina una testimonianza di amore per il nostro territorio e la nostra tradizione. Un piatto sontuoso, che celebra nel migliore del modi quella cucina che è povera negli ingredienti, ma ricca in tutto il resto. E anche se so che per quanti grazie proverò a dirvi, nessun sarà sufficiente ad esprimere la profondità della mia gratitudine, ci riprovo anche da qui, dal profondo del mio cuore.
Ale è stato davvero un piacere, compagnia ottima ed il week end è volato 🙂